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11/01/2011 / legsenigallia

Vota Italia!

di Dean Hajredini

Lo aveva detto nella conferenza stampa di fine anno: “Presto fonderò un nuovo partito”. Detto, fatto. Indiscrezioni vicine all’area pidiellina rendono noto che la formazione di un nuovo simbolo per il partito è già pronto. Il nuovo partito si chiamerà “Italia”. Al vaglio degli esperti di marketing negli ultimi giorni c’era anche quello di “Viva l’Italia” ma diversi dubbi aveva destato l’acronimo di Vli che sempre secondo gli esperti di marketing non avrebbe funzionato granché oltre che, motivo da non sottovalutare, troppo simile a quello dell’ennesimo ex alleato ora avversario politico Gianfranco Fini.

Questa volta i berluscones vogliono fare le cose in grande, dopo un nome che aveva quel qualcosa di sportivo che ad ogni partita di calcio della nazionale quelli di sinistra si vergognavano di urlare “Forza Italia” ora cosa devono fare? Ma poi, come verranno chiamati i vari berluscones che faranno parte del nuovo partito? Gli italiani? Ora i veri italiani devono cominciare a vergognarsi anche di chiamarsi italiani? Così tornerebbe di gran moda una canzone che faceva: “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. Mossa strategicamente perfetta quella dell’agenzia Dire, alla quale è stato assegnato il delicato compito della scelta del nuovo nome soprattutto in un periodo nel quale stanno fremendo i preparativi per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia dove le polemiche sono molte soprattutto sul fronte secessionista.

Ma gli alleati dell’attuale Popolo delle Libertà cosa ne penseranno di questo nuovo nome? Cosa ne penseranno infatti i federalisti e secessionisti della Lega Nord che per anni ed anni hanno creato consenso attorno a loro bruciando la bandiera tricolore e urlando in varie occasioni “Italia, Italia Vaffanculo”, ma neanche ai neoborbonici del sud questo nuovo nominativo non starà granché bene. Come risolverà Berlusconi il problema di questo nome indigesto soprattutto con la Lega che rappresenta l’ultimo dei fedeli alleati del premier dopo l’allontanamento pian piano negli anni dei vari Buttiglione, Casini e Fini. Ad aggiungersi a questo problema è la tardiva approvazione dell’attuazione del federalismo tanto voluto da Bossi. Dopo il danno la beffa.

In tutti questi anni di berlusconismo nella politica italiana ci siamo visti la nascita di ben tre partiti politici nati tra predellini e discorsi di fine anno e in tutti questi tre partiti uno solo è stato il comune denominatore. Come sotto alla dicitura Forza Italia, come sotto alla dicitura Popolo delle libertà e inoltre come, senza dubbio dovrebbe essere, sotto la dicitura Italia vi sarà la scritta: “Berlusconi Presidente”, come ben specificato nella bozza del nuovo simbolo. Pochi sono i partiti che si privano dello stampo presidenzialista del partito. Infatti sopra Udc c’è scritto Casini Presidente, sotto Lega Nord c’è scritto Bossi, sopra alla dicitura Italia dei Valori c’è scritto Di Pietro, sotto a Sinistra Ecologia e Libertà c’è scritto con Vendola. A distinguersi da quest’armata di presidenti da simbolo di partito ci sono invece il Partito Democratico che con due dei tre segretari in pochi anni non ha proposto il nome di alcuno di loro nel simbolo, infatti mai abbiamo visto Franceschini presidente o Bersani presidente bensì Veltroni presidente era scritto nello stemma dell’allora neonato Partito Democratico in tempi di elezioni,  e altrettanto ha fatto il Partito di Rifondazione Comunista che anche oggi con Ferrero mantiene intatto il proprio simbolo così come è successo nel corso degli anni.

L’accusa mossa spesso all’area berlusconiana dagli avversari politici è quella di aver reso i suoi partiti un’azienda come la Mediaset puntando sempre e solo sull’immagine ed alla bella presenza del partito in sé e soprattutto alla bella presenza di coloro che si candidano sotto quel simbolo. Ecco, questa è l’ennesima puntata del partito-azienda portata avanti da Berlusconi e dai suoi adepti.  L’intelligenza imprenditoriale di Berlusconi non è messa in dubbio, ma bisognerebbe cominciare a scindere la politica dall’azienda perché gli elettori non comprano un prodotto, gli elettori chiedono di essere tutelati e governati.

 

3 commenti

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  1. roberto martini / Gen 12 2011 17:03

    Il pd non ha bisogno di cambiar nome:

    PATRIA DEMOCRATICA

    Una speranza……

  2. salvo / Gen 13 2011 11:53

    Siamo sicuri che gli elettori della Repubblica cisalpina chiedono di essere tutelati e governati e non essere considerati clienti affezionati dal miglior venditore di tappeti che la piazza offre ?.

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  1. Vota Italia, Viva l’Italia: povera Italia | Libertà e Giustizia

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